L'attività si svolgerà in una parte della foresta del Cansiglio colpita dalla tempesta Vaia del 2018 e che sta subendo, sebbene in modo per ora meno drammatico di altre realtà forestali, l'epidemia di bostrico.
Il sentiero è pensato per un'escursione di bassa difficoltà, con dislivello contenuto e alcuni tratti esposti al sole, formando un anello tra le località Campon e Pian dell'Osteria all'interno della Riserva Pian di Landro Baldassarre, passando in prossimità dell'area archeologia del Landro. La camminata sarà guidata da Vittorio “Toio” de Savorgnani e da Nicola Martellozzo, che accompagneranno i partecipanti anche attraverso un dialogo che intreccerà i boschi del Cansiglio alle visioni e alle prospettive sull'ambiente delle popolazioni native di tutto il pianeta.
L'attività sarà dunque un'occasione per riflettere su un paesaggio in profonda trasformazione, qual è quello del Cansiglio dopo il disastro Vaia, facendo un giro lungo: dalle pratiche selvicolturali del passato – espressione di una visione utilitaristica e materialista delle foreste – alle testimonianze vive di prospettive indigene, in particolare delle popolazioni native del Sud America. Le voci e gli scritti di figure come Davi Kopenawa, Bruce Albert o Viveiros de Castro mostrano l'esistenza di approcci radicalmente diversi di entrare in relazione con gli altri viventi e di considerare la foresta, approcci che – per quanto distanti nello spazio – offrono prospettive utili per ripensare un mondo in forte crisi, qual è quello occidentale nell'epoca della crisi climatica. Le popolazioni native non sono mere conservatrici dell'ambiente, ma ci mostrano come sia possibile cambiare insieme a un mondo che cambia.
Nel corso del dialogo riavvicineremo queste lezioni apprese da culture lontane, cercando di capire insieme come quelle conoscenze e quelle visioni native possano trovare spazio nel mondo occidentale, compresi i nostri territori, ormai profondamente segnati dagli evidenti effetti del cambiamento climatico in corso. Insieme rifletteremo sul valore dell’esempio di comunità che si sforzano di trovare nuove soluzioni e nuove vie, diverse, almeno in parte, dagli approcci antropocentrici ai quali è sempre più urgente trovare alternative possibili e percorribili.
Per la tua sicurezza: Il bosco è un habitat naturale per le zecche. Si consiglia di indossare pantaloni lunghi, maglietta a maniche lunghe, scarpe chiuse e di portare del repellente specifico per le zecche.
Condizioni climatiche: In caso di precipitazioni vi invitiamo a controllare il sito dove comunicheremo eventuali aggiornamenti.
Vittorio de Savorgnani è nato a Gorizia, successivamente trasferito in Veneto, madre cimbra del Cansiglio e padre forestale, frequenta Scienze Forestali, senza laurearsi.
Ha praticato alpi...
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