Salvaguardare l’ambiente, nonché i luoghi in cui viviamo, significa prendersi cura di noi e degli esseri che ci circondano; inoltre, più la connessione con l’ambiente è forte più ci aiuta a prendercene cura.
Ritrovare quell’interconnessione primordiale con la Natura, diventa fondamentale per passare da una visione antropocentrica ad una ecocentrica: il nostro benessere non può essere realmente separato dal benessere di tutti gli esseri viventi.
Nella tradizione Zen il rispetto ed il valore attribuito alla Natura è esaltato in molteplici forme estetiche. La particolare umiltà e la speciale sensibilità che il pensiero Zen ci richiede in ogni nostro gesto quotidiano, possono fungere da impulso per acquisire consapevolezza in merito alla nostra connessione con il mondo.
La Natura nello Zen è considerata l’immagine della “Natura di Buddha”, una realtà che l’essere umano tende a dominare e controllare dimenticando di farne parte e condividerne il destino in modo integrale. Ciò che l’uomo fa alla Natura l’uomo lo fa a sé stesso.
Siamo tutti interconnessi!
Seduti ed in cammino con lo Zen
Quando pensiamo alla meditazione ci immaginiamo subito qualcuno che immobile se sta seduto su un cuscino da meditazione (zafu). In verità, vi sono forme di meditazione che permettono di praticarla mantenendo una presenza mentale anche se il corpo è in movimento. Nello Zen la meditazione camminata è conosciuta con il termine Kinhin ed è generalmente praticata in alternanza alla meditazione seduta, la quale richiede una staticità del corpo che non sempre è di semplice approccio. Questo tipo di camminata non richiede una meta da raggiungere, si svolge in silenzio e nella semplicità dei movimenti, ponendo l’attenzione all’appoggio del piede e ascoltando il respiro. Si presenta, di fatto, come una pratica in cui viene restituita al nostro Essere la possibilità di essere presenti a noi stessi in quel momento, per ritrovarci e sentire la connessione vivente e vibrante con la Natura.
Cosa faremo
L’incontro sarà accompagnato da una breve dialogo introduttivo sulla tradizione Zen e la meditazione Kinhin, sull’interconnessione degli elementi e la nostra relazione con la Natura tra forme, colori, emozioni e suoni. Alterneremo la meditazione Zen camminata a quella seduta con semplici esercizi di radicamento e di connessione con il luogo.
NOTA BENE: Per questa attività, il punto di ritrovo è diverso da quello di effettivo svolgimento; in quest'ultima zona non prendono i cellulari, dunque se ci trovassimo direttamente sul posto non potremmo far fronte a eventuali imprevisti. L'anno scorso ci sono state persone che si sono perse un'attività a cui erano iscritte perché non potevano contattare l'esperto data l'assenza di campo! Per evitarlo, in questo caso ci raduneremo nel punto indicato e ci sposteremo poi in auto fino alla splendida zona prescelta per l'attività. Anche per questo motivo, si raccomanda la massima puntualità al fine di non ritardare l'inizio dell'attività. Se ci sono partecipanti che vengono in navetta, qualcuno darà loro volentieri un passaggio.
Si richiede ai partecipanti di portare con sé dei teli per la seduta a terra (per chi vuole lo zafu), di indossare abbigliamento comodo ed adeguato al percorso, carta e penna.
Per la tua sicurezza: Il bosco è un habitat naturale per le zecche. Si consiglia di indossare pantaloni lunghi, maglietta a maniche lunghe, scarpe chiuse e di portare del repellente specifico per le zecche.
Condizioni climatiche: In caso di precipitazioni vi invitiamo a controllare il sito dove comunicheremo eventuali aggiornamenti.
Katia Zambon è laureata in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente, ha conseguito nel 2019 il Master in “Psicologia Architettonica e del Paesaggio” e nel 2024 ...
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